Efficientamento Energetico

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Efficientamento Energetico

L’efficientamento energetico è un insieme di operazioni che possono essere utilizzate per ottimizzare l’utilizzo dell’energia.

Le misure di efficienza volte a conciliare il rapporto tra domanda di energia ed emissioni inquinanti beneficiano di incentivi fiscali. Diamo un’occhiata a cosa serve, quali sono i vantaggi e come può aiutarci a risparmiare sulle bollette.

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Differenza tra Risparmio energetico ed Efficientamento energetico

Prima di capire di cosa si tratta, è necessario distinguere tra efficienza energetica e risparmio energetico. Spesso le due definizioni sono erroneamente sovrapposte.

Il risparmio energetico comprende interventi volti a ridurre i consumi energetici necessari allo svolgimento delle diverse attività, ma non necessariamente ad aumentare l’efficienza energetica. In questo caso, l’obiettivo vero e proprio è proprio quello di ridurre i consumi. Pertanto, le misure di risparmio energetico aiutano a ridurre i livelli di consumo, eliminare gli sprechi e migliorare l’uso delle fonti di approvvigionamento.

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Definizione di Efficientamento Energetico

Il significato di questi nomi è semplice: ottenere di più consumando di meno.

Pertanto, l’efficienza energetica non è altro che la capacità di un sistema di utilizzare meno energia rispetto ad altri sistemi per garantire risultati migliori. Ciò si ottiene aumentando l’efficienza, risparmiando energia e riducendo i costi operativi. In particolare, l’efficienza corrisponde alle tecnologie adottate nel mercato ea comportamenti consapevoli e responsabili nell’uso dell’energia. Migliorare l’efficienza energetica significa quindi utilizzare l’energia in modo razionale, riducendo ed eliminando gli sprechi causati dalla gestione e dal funzionamento di impianti semplici o complessi.

Esempi di Efficientamento Energetico

Come abbiamo visto, l’efficienza energetica e il risparmio energetico hanno lo stesso scopo, ma prendono strade diverse. L’obiettivo dell’efficienza non è di fatto consumare meno energia, ma utilizzarla meglio. Migliori consumi significa anche risparmiare energia, abbassare i costi e rispettare l’ambiente grazie a minori emissioni inquinanti.

L’ingegneria dell’efficienza energetica comprende:

 

  • installare pannelli solari,
  • installare la pompa di calore,
  • Montaggio di caldaie a condensazione,
  • Ingegneria dell’isolamento,
  • sostituire l’apparecchio,
  • Sostituire le lampadine a incandescenza a basso consumo (LED),
  • Sostituire il radiatore con un caminetto chiuso,
  • Installare sistemi di condizionamento o sistemi che garantiscano la produzione, il consumo o la sostituzione di energia rinnovabile a livelli di efficienza più elevati.
installazioni e risparmio energetico

Tutte queste attività possono migliorare l’efficienza energetica, il rapporto tra input e output di energia, espresso in termini di produzione o consumo. Pertanto, la migliore efficienza energetica si ottiene attraverso interventi che non influiscano sulle prestazioni riducendo i consumi energetici.

APE Certificazione Energetica

La certificazione energetica, meglio nota come “Certificato di prestazione energetica” (APE), è un documento che certifica la classe energetica, le prestazioni e il consumo energetico annuo di un edificio. Questo certificato, oltre ad individuare un range da A4 a G, permette di individuare eventuali miglioramenti volti all’ottimizzazione delle prestazioni energetiche di un edificio o di un’abitazione attraverso il Progetto Efficienza Energetica. Un programma di efficienza energetica è uno strumento che prevede interventi per ottimizzare i consumi e ridurre gli sprechi in bolletta.

Il costo di un APE varia e dipende da vari fattori come le dimensioni dell’immobile, il tipo e il numero di impianti installati. Il prezzo del certificato non è fisso e quindi dipende dalle caratteristiche dell’unità immobiliare, in termini di metratura e tipologia di fabbricato: il costo APE di un negozio o di una villa sarà sicuramente superiore ad un normale appartamento.

La Certificazione Energetica è uno strumento lanciato dal Dipartimento dello Sviluppo Economico per monitorare lo stato dell’efficienza energetica nel Paese. Il decreto vieta di fatto a Regioni e Province di stabilire procedure di controllo per analizzare annualmente non meno del 2 per cento degli attestati di certificazione energetica della regione. L’Italia, infatti, come tutti gli Stati membri dell’UE, punta a ridurre le emissioni dell’80-85% rispetto ai livelli del 1990, e ciò si ottiene supportando le ristrutturazioni e l’efficienza energetica negli edifici pubblici e privati.

In quest’ottica, tutti i nuovi edifici (compresi quelli esistenti che devono subire importanti ristrutturazioni) dovranno soddisfare standard di efficienza energetica più severi: saranno edifici a energia prossima allo zero (NZEB), ovvero edifici ad altissima efficienza energetica, a bassissima o quasi zero domanda di energia. Questo grazie a ristrutturazioni mirate e alla sempre più diffusa adozione di energie rinnovabili. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha un piano per aumentare gli edifici a energia quasi zero (Panzeb).

L’attestato di prestazione energetica è obbligatorio nei seguenti casi:

  • Realizzazione di nuovi edifici, grandi riparazioni ed edifici a consumo energetico quasi nullo;
  • Oltre il 25% di ristrutturazione e ri-certificazione energetica;
  • Acquisto o affitto di proprietà esistenti.

Non sono invece obbligatori gli attestati di certificazione energetica per gli edifici religiosi, industriali, agricoli e artigianali che non prevedono impianti di riscaldamento o condizionamento, edifici segregati con superficie inferiore a 50 mq.

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